martedì 18 gennaio 2011

Fare la spesa Online

Niente code, né scaffali, né biglietti da staccare per mettersi in fila né tanto meno attempate signore che passano un quarto d'ora davanti a un ripiano per scegliere un solo barattolo di marmellata! Adesso c'è una nuova opportunità per fare la spesa: sono i supermercati virtuali o i siti di e-food (così chiamati da chi "mastica" l'inglese), o ancora, in una versione italiana più tecnologica, i siti di "spesa on-line". Comunque la chiamiate si tratta di una delle nuove opportunità offerte da Internet: utilizzare la Rete per fare la spesa dall'ufficio, magari poco prima di uscire, o da casa in un'afosa giornata d'estate, è sicuramente una grande comodità. Certo, utilizzare il Web per la spesa di tutti i giorni ha i suoi pro e i suoi contro, ma i vantaggi superano di gran lunga gli svantaggi. Seguitemi alla scoperta dei segreti, ma anche delle insidie, dei supermercati digitali. Il primo difetto che si nota è che, a tutt'oggi, questo servizio è attivo solo nelle grandi metropoli, come Milano ma anche Roma, Bologna, Torino e zone limitrofe. Chi abita in altre città più piccole, dovrà attendere ancora un po' prima di poter usufruire di servizi del genere, anche se può sempre rivolgersi ai numerosi operatori locali. Spesso basta informarsi per scoprire che il fornaio vicino casa, quello che ogni mattina vi tiene da parte il cornetto per la prima colazione, ha già da qualche tempo il proprio sito Web e commercializza i suoi prodotti su Internet.


Un altro problema riguarda le zone servite, spesso non coperte in maniera capillare: verificate quindi che il vostro GAP sia servito prima di procedere a riempire il carrello virtuale; alcuni di questi fornitori dispongono di funzionali newsletter a cui è possibile abbonarsi per poter aver conferma della data di inizio del servizio. Una volta controllato che il vostro indirizzo è coperto dal servizio di consegna a domicilio, potete iniziare la procedura di iscrizione al supermercato virtuale che preferite. Infatti, per accedere ai servizi di spesa on-line occorre iscriversi e la procedura è in tutti i casi gratuita e intuitiva: basta fornire nome, cognome, indirizzo di casa, il numero telefonico e un indirizzo di posta elettronica. Non è richiesto il codice fiscale né occorre fornire, obbligatoriamente, informazioni personali come professione, età e composizione del nucleo familiare. I vari contratti d'acquisto, che dobbiamo leggere, risultano chiari perché concisi e scritti in un linguaggio semplice e diretto senza tecnicismi giuridici: l'unico neo è rappresentato dall'individuazione del contratto stesso, che è chiamato sempre in modo diverso: per alcuni il contratto di acquisto si cela sotto le spoglie delle "condizioni di fornitura" per altri sotto le "condizioni di vendita" e ciò complica, soprattutto per gli utenti poco avvezzi al commercio elettronico, la identificazione del relativo Link.
La composizione e organizzazione degli scaffali virtuali segue anche in questo caso un "canovaccio" comune: i prodotti sono raccolti per categorie elencate sul lato sinistro, dello schermo, mentre al centro sono evidenziati volta per volta i singoli prodotti a seconda del settore merceologico scelto. Ricercare però all'interno delle diverse categorie un determinato prodotto, come una certa marca di pasta o di yogurt si è rivelata spesso una procedura lunga (soprattutto se si è in possesso di un modem non molto veloce) e un'esperienza noiosa oltre che frustrante. Tutti i siti testati sono dotati di un motore di ricerca utile per farvi trovare con rapidità la mercé che vi interessa, in modo da inserirla nel carrello virtuale. Purtroppo, però, non è possibile effettuare delle modifiche all'ordine dopo averlo inoltrato: tanto per intenderci non possiamo cambiare una confezione di tovagliolini con una scatola di fagioli.
È possibile effettuare tutte le modifiche del caso prima dell'invio I dell'ordine, e cambiare anche l'indirizzo del  destinatario in modo da farci  consegnare la spesa in ufficio piuttosto che al lavoro. Operazioni del genere non sono più possibili una volta che abbiamo confermato l'ordine, Per facilitare la navigazione, e diminuire i già esegui tempi di attesa, tutti i siti offrono l'opportunità di personalizzare. Sebbene tutti gli operatori presi in considerazione siano dotati di un ricco e soddisfacente paniere di beni, il problema è nella mancanza di una data di scadenza relativa a ciascun prodotto. Anche se è un'operazione piuttosto complicata da eseguire, questa mancanza il menu della scelta dei prodotti selezionando le categorie di beni che acquistate più frequentemente. costituisce una limitazione di non poco conto perché obbliga gli utenti a fidarsi per forza del "buon cuore" del supermarket e priva i consumatori di un diritto fondamentale, quello di essere correttamente informati in modo da poter ponderare le proprie scelte, Fare la spesa on-line è un'operazione che, a livello commerciale, introduce un'importante quanto palese  innovazione:  l'utente, seduto  davanti al proprio  PC, si aggira tra gli scaffali virtuali, riempie un carrello di semplici bit, effettua un'ordinazione clic del mouse. Eppure, in un modo o nell'altro, i prodotti ordinali devono arrivare a destinazione. E qui entra in gioco una componente commerciale tutt'altro che tecnologica": la consegna a mano, tramite corriere. La consegna nella stessa giornata dall'ordine è prevista solo da alcuni operatori (Spesa on line, Io Vorrei, Spesa casa) e a precise condizioni temporali, in genere i "super mercati virtuali" danno la possibilità di scegliere la data di consegna in una serie di fasce orme che coprono tutta la giornata (per i dettogli date un'occhiata alla tabella riepilogativa). Ma che succede se il corriere bussa alla porta dell'"internauta" e  non trova nessuno all'ora prestabilita? La disciplina a livello contrattuale di questa eventualità varia da servizio a servizio.
Solo Spesa on line confida nella buona fede degli utenti, limitandosi al semplice ritiro della mercé, mentre gli altri operatori (Io Vorrei ed e- Coop) addebitano in ogni caso il costo dei beni deperibili se il cliente non è presente all'appuntamento. Non bisogna dimenticare che il pagamento vero e proprio avviene alla consegna dei "beni materiali": la comunicazione del numero della carta di credito al momento dell'invio dell'ordine non significa che il versamento risulti immediato. Nel caso, comunque, di mancata consegna si punta sempre sulla buona fede del cliente, che magari non è riuscito a rientrare in casa per l'ora della consegna o non ha trovato chi al suo posto potesse ritirare la spesa. Per prassi i "super mercati virtuali" risolvono il problema contattando di nuovo l'utente e stabilendo un nuovo orario dì consegna, in genere senza nemmeno l'obbligo di pagare una penale se non il prezzo dei beni deperibili. Per ora la tipologia di clienti che si affida a questo tipo di servizio dice Elisabetta Bosio dell'ufficio relazioni esterne di Volendo - è composta in prevalenza da professionisti, utenti di sicura affidabilità. Se non possono ricevere la spesa nella fascia prestabilita, per un motivo o per l'altro, generalmente tentano di contattare il nostro cali center e si rendono disponibili per altri orati In tal caso non addebitiamo spese ulteriori, e recapitiamo la merce al nuovo orario. Se questo non è proprio possibile, come prassi ci limitiamo ad annullare l'ordine.